12 febbraio 2006

Le rappresentazioni del mondo

Effettuando una ricerca molto generica in internet, mi si è presentata una pagina con questo interrogativo: quale modello di rappresentazione del colore adoperare quando si utilizzano programmi di grafica in modo professionale?
Mi sono incuriosita e ritenendo che questo sia un tema centrale per il nostro master, mi accingo, utilizzando i concetti espressi da Michele Diodati in una sua guida, a chiarirmi questo complesso e affascinante mondo dei sistemi di rappresentazione del colore, orientati alla stampa o destinati alla visualizzazione digitale.
Il punto di partenza è cercare di capire come il corpo umano percepisce i colori.
Credo che comprendendo cosa sono i colori e come gli occhi umani riescono a distinguerli, si possa riuscire a decidere quale sia l'aspetto grafico da dare ad una rappresentazione digitale e quali colori siano più appropriati allo scopo da raggiungere con una data creazione.
Rispettando alcune regole a base della generazione e visione dei colori, nonchè le caratteristiche tecniche dei mezzi a disposizione, un grafico e/o un impaginatore professionista può realizzare lavori di classe e gradevoli che non rispecchino soltanto il proprio gusto, ma che siano di obiettiva qualità.
Ci basta, per ora, tener ben presente il concetto che il colore non è una caratteristica fisica del mondo, ma il risultato del complesso effetto che la luce ha sui nostri occhi. Più che dire, pertanto, che un oggetto è di un colore, in queta ipotesi sarebbe più corretto dire che un oggetto appare di un dato colore.