21 febbraio 2006

Purtroppo il modulo sulla fotografia è quasi terminato!
In realtà è stato un modulo molto interessante, ci ha divertito e ci ha dato modo di riflettere su particolari che i panorami lucani ci offrono, ma che il frastuono della vita quotidiana spesso ci nasconde. Tutti in aula abbiamo contribuito a creare l'album fotografico della nostra terra.
Io mi sono cimentata scattando tantissime fotografie digitali per Potenza, cercando di immortalare vedute, edifici e singoli particolari che sono state poi incastrate in composite pagine che comporranno l'album.
La possibilità di lavorare in aula come un vero studio fotografico professionale è stata un'esperienza esaltante; oltre ad aver verificato come poter ottenere diversi effetti con filtri particolari abbiamo sperimentato cosa si puù realizzare semplicemente direzionando "ad arte" una giusta luce.
Grazie Ciro e Ciro che ci avete entusiasmato suggerendoci un'attenta lettura del mondo con poesia, oltre che con la tecnologia.

16 febbraio 2006

La volpe

" Che cosa vuol dire addomesticare"?
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami" .......
..... "Tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale e centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'un l'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".


da "Il Piccolo Pricipe" di Antoine de Saint-Exupéry

12 febbraio 2006

Le rappresentazioni del mondo

Effettuando una ricerca molto generica in internet, mi si è presentata una pagina con questo interrogativo: quale modello di rappresentazione del colore adoperare quando si utilizzano programmi di grafica in modo professionale?
Mi sono incuriosita e ritenendo che questo sia un tema centrale per il nostro master, mi accingo, utilizzando i concetti espressi da Michele Diodati in una sua guida, a chiarirmi questo complesso e affascinante mondo dei sistemi di rappresentazione del colore, orientati alla stampa o destinati alla visualizzazione digitale.
Il punto di partenza è cercare di capire come il corpo umano percepisce i colori.
Credo che comprendendo cosa sono i colori e come gli occhi umani riescono a distinguerli, si possa riuscire a decidere quale sia l'aspetto grafico da dare ad una rappresentazione digitale e quali colori siano più appropriati allo scopo da raggiungere con una data creazione.
Rispettando alcune regole a base della generazione e visione dei colori, nonchè le caratteristiche tecniche dei mezzi a disposizione, un grafico e/o un impaginatore professionista può realizzare lavori di classe e gradevoli che non rispecchino soltanto il proprio gusto, ma che siano di obiettiva qualità.
Ci basta, per ora, tener ben presente il concetto che il colore non è una caratteristica fisica del mondo, ma il risultato del complesso effetto che la luce ha sui nostri occhi. Più che dire, pertanto, che un oggetto è di un colore, in queta ipotesi sarebbe più corretto dire che un oggetto appare di un dato colore.

La rosa del piccolo principe

"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda. "

da "Il Piccolo Pricipe" di Antoine de Saint-Exupéry

03 febbraio 2006

Felice è chi sa amare

"Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita.
Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire che ciò che dà valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare "felicità", consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l'uno che l'atro ed erano infelici. La bellezza non era niente, si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la loro salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c'erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c'erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse dei forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.
C'erano moltissimi sentimenti, all'apparenza, ma in fondo erano una cosa sola.
Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore.
La felicità è amore, nient'altro.
Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa.
L'amore è desiderio fattosi saggio; l'amore non vuole avere; vuole soltanto amare.
Perciò era felice il filosofo che cullava il suo amore per il mondo in una rete di pensieri, che sempre e sempre riavvolgeva il mondo nella sua rete d'amore."
Hermann Hesse